Trigonostigma espei
Categoria Pesci e invertebratiTrigonostigma espei (Meinken, 1967)
Etimologia
Trigonostigma deriva dal greco Tri = tre e Gono = angolo, Stigma = segnale, mentre espei è in tributo a Heinrich Espe che le importò in Germania nel 1967.
Sinonimi e nomi comuni
Nomi comuni: Lambchop Rasbora
Sinonimi: Rasbora heteromorpha espei
Sistematica
Ordine: Cypriniformi
Famiglia: Cyprinidae
Sottofamiglia: Danioninae
Genere: Danio
Distribuzione e habitat
Attualmente sembra ci siano due popolazioni principali di questa specie: una nell’estremo sud-ovest della Thailandia e l’altra nel sudest del paese, presso il confine con la Cambogia.
Il raggio di distribuzione conosciuto di Trigonostigma espei si estende almeno al bacino del fiume Prek Tuk Sap, vicino alla città costiera di Sihanoukville, nella Cambogia sud Occidentale, mentre le segnalazioni dal Laos probabilmente si trattano di errate identificazioni. Recentemente una popolazione è stata scoperta nella vicina isola di Phu Quoc, Vietnam.
L’habitat varia in base alla località. Comunemente popola ruscelli di foresta a corrente lenta e affluenti dove le piante sommerse crescono fitte. Talvolta l’acqua è ambrata più o meno pesantemente a causa della presenza dei tannini e delle altre sostanze chimiche rilasciate dalla decomposizione del materiale organico che vi cade, come foglie e rami.
Tali ambienti sono caratterizzati da acqua tenera e debolmente acida e sono spesso poco luminosi a causa della densa vegetazione e della copertura della foresta.
Nella provincia di Krabi, nella Thailandia meridionale, Trigonostigma espei popola particolari formazioni carsiche con acqua dal neutro all’alcalino (pH 7,0 – 7,4). L’habitat è costituito da una serie di profonde doline limose che formano delle pozze alla loro sommità e sono collegate tra loro da piccoli fossi che funzionano come un troppo pieno tra le varie pozze. L’acqua è cristallina e appare di un colore blu/verde dovuto alla riflessione della luce sull’acqua dagli alti livelli di carbonato di calcio contenuti in essa; inoltre queste pozze sono al momento l’unica località dove è possibile trovare Betta simplex. Ecco un video da youtube, caricato da Marc Hanquet, girato proprio nella provincia di Krabi:
Ecologia
Cites: Non in lista.
Iucn red list: LC rischio minimo.
Origine degli esemplari: Esemplare talvolta di cattura.
Descrizione
Trigonostigma espei è un piccolo ciprinide lungo tra 25 e i 30 mm. Alla vista laterale presenta una forma che ricorda una punta di freccia romboidale, con muso appuntito e peduncolo caudale allungato. La livrea si presenta con un dorso grigio-argenteo, testa e fianchi rosso vivo con la caratteristica macchia blu oltremare allungata che corre dal fianco fino alla fine del peduncolo caudale. Il ventre è di colore bianco argenteo. Le pinne sono trasparenti, ma la pinna caudale e quella dorsale sono macchiate di rosso. Tuttavia la colorazione di Trigonostigma espei dipende dalla popolazione di origine: ad esempio gli esemplari dalla provincia di Krabi, Thailandia meridionale, hanno un colore rosso più intenso rispetto a quelle provenienti dalla provincia di Chanthaburi, ad oriente.
Trigonostigma espei è una specie socievole che vive in banchi di almeno 8-10 esemplari. Un banco numeroso non solo rende il comportamento di T. espei più tranquillo e sicuro ma anche rende la vasca più attrattiva e naturale. Avere più maschi nel gruppo fa sfoggiare loro i colori più intensi per competere con i congeneri per l’attenzione delle femmine.
Può essere un buon coinquilino per altre specie di piccola taglia, come ad esempio alcuni Betta (Betta simplex è presente nel biotopo di Krani) e alcuni cobitidi, altre compatibilità sono da valutare.
La longevità è di circa 3 – 5 anni.
Dimensione e allestimento della vasca
La dimensione base della vasca è di 60 cm X 30 cm, il minimo per mantenere un piccolo banco di Trigonostigma espei. La vasca deve presentare numerose zone d’ombra sotto le quali Trigonostigma espei si rifugia volentieri.Un substrato non troppo chiaro, che non rifletta troppo la luce è gradito a questi pesci.
Per un allestimento più naturale, utilizzare un substrato soffice e sabbioso, con radici e rami posizionati a creare zone d’ombra e cavità.
Disporre una lettiera di foglie secche (faggio, quercia, catappa) aggiunge una nota naturale, ed inoltre favorisce la proliferazione di microfauna durante la decomposizione. La microfauna è una fonte di cibo addizionale per gli avannotti soprattutto durante le prime fasi dopo la schiusa; mentre i tannini e gli altri composti organici rilasciati dalle foglie aiutano a simulare un ambiente di acque nere e tanniche; potete lasciare le foglie a decomporsi completamente in acqua, oppure cambiarle dopo poche settimane. Ecco un esempio, da youtube caricato da taistrietman :
I migliori risultati con questa specie si hanno con un’illuminazione moderata e coltivando in vasca le piante che si adattano meglio a queste condizioni, come Microsorum, Taxiphyllum, Cryptocoryne, e Anubias.
Una copertura di vegetazione galleggiante può aiutare a diminuire la luce facendo sentire sicura Trigonostigma espei. La corrente è bene sia moderata.
Chimica dell’acqua e stagionalità
pH: 5,5 -7,5
Gh: 2- 8
Kh: 2- 12 (per la popolazione proveniente da pozze carsiche)
Temperatura: 23°-28°C
Stagionalità: mantenetere un pH basso e una durezza minore durante l’estate.
Alimentazione
Trigonostigma espei è un micropredatore che in natura si nutre di piccoli insetti, crostacei e altro zooplacton, probabilmente anche su qualche alga.
In acquario accetta anche un buon granulare di piccola dimensione, ma i risultati migliori si hanno con cibo vivo e congelato come bloodworm (chironomus rosso) dafnia, zanzare e artemia.
Dimorfismo sessuale e riproduzione
Le femmine mature presentano un ventre più arrotondato e sono leggermente larghe rispetto ai maschi, più colorati e magri. Inoltre la macchia scura a forma di virgola sul fianco nel maschio si presenta ben definita e più affilata, mentre nella femmina è più rotondeggiante.
Questa specie non pratica cura parentali, tuttavia utilizza come le congeneri un metodo differente rispetto alla maggior parte dei piccoli ciprinidi, in quanto le uova vengono attaccate sotto le lamine fogliari delle piante o altri oggetti, piuttosto che rilasciate a casualmente in vasca come fanno altri ciprinidi.
Se tenuti in condizioni adeguate e applicando la stagionalità, densamente piantumati e maturi è possibile che un piccolo numero di avannotti raggiunga l’età adulta senza l’intervento dell’acquariofilo. Tuttavia non sono ancora molte le testimonianze di riproduzioni avvenute con successo, forse dovuto anche al fatto che non sono presenti da molto nel circuito acquariofilo, anche se pare che la riproduzione sia analoga a quelle delle altre appartenenti allo stesso genere. Ecco un video da youtube, caricato da springer lapwing, che mostra deposizione e fecondazione delle uova:
Per aumentare il numero di nuovi nati che sfuggano alla predazione è necessario condizionare il gruppo aumentando il cibo (somministrando vivo e surgelato in abbondanza anche 2-3 volte al giorno) e abbassando durezze e pH. I riproduttori migliori, probabilmente sono quelli che hanno superato un anno di vita; apparentemente è più complicato stimolare il comportamento riproduttivo negli esemplari più giovani, che contemporaneamente sono meno fecondi.
Quando le femmine si mostrano gonfie di uova e i maschi sfoggiano i migliori colori l’uno verso l’altro, praticare un cambio del 40 – 50% del volume con acqua leggermente più fresca. Dopo poche ore, meglio se verso sera, spostare una o al massimo due coppie di riproduttori nella vaschetta di riproduzione.
Tale vaschetta deve essere veramente poco illuminata, con il fondo coperto o da biglie oppure da una rete che consentano alle poche uova che non restano attaccate alle foglie, di cadere e di non venire predate dai genitori. Alcuni a tale scopo utilizzano i tappetini di erba sintetica.
L’acqua nella vasca di riproduzione avrà un pH tra 5 e 6 e durezza attorno all’1,5 di gh o comunque sotto il 5, con temperatura attorno ai 26-27°C (più bassa è la conducibilità migliore è la percentuale di schiusa). Vanno inserite piante come ad esempio Microsorium, Cryptocoryne, Anubias, sotto le quali le femmine vi attaccheranno le uova. Come filtro va bene un piccolo filtro ad aria, oppure nulla, dato che la filtrazione non è in questo caso veramente necessaria
La deposizione avviene spesso alla mattina, ed è preceduta da un’ agitata attività di corteggiamento del maschio. Spesso una coppia effettua diversi tentativi a vuoto (dry runs) su una superfice di deposizione e possono passare alcune ore prima che qualche uovo venga prodotto. Dopodichè la femmina comincia a rilasciare piccoli lotti di uova che vengono fecondate dal maschio prima che il successivo lotto venga depositato. La deposizione è un evento particolarmente interessante quando avviene sulla pagina inferiore di una foglia e sia il maschio che la femmina depongono e fecondano sottosopra. Mentre sono nella vaschetta di riproduzione gli adulti riproduttori non vanno alimentati.
Se la coppia non depone subito, può essere lasciata nella vaschetta di deposizione 3-4 giorni ma poi è meglio rimetterla nel gruppo principale e spostare una differente coppia. Dopo la deposizione gli adulti tendono a mangiare ogni uovo che trovrano, per cui vanno rimossi. L’incubazione dipende dalla temperatura e va da 24 a 48 ore con i giovani in nuoto libero in circa una settimana. Inizialmente possono essere alimentati con paramecio e microfauna, in seguito passare a naupli di artemia o dafnia o anche ad anguillole dell’aceto.
In alternativa possono essere spostati in una vasca di accrescimento gli avannotti o le uova trovati in vasca.
Note
Trigonostigma espei spesso è conosciuta come falsa rasbora arlecchino oppure rasbora di espei. Può essere confusa con le congeneri, ma è sufficiente osservare la macchia sul fianco per distinguerle, come in figura seguente.
Bibliografia
- www.fishbase.org
- www.seriouslyfish.com
- www.iucnredlist.org/details/188094/0
- http://animal-world.com/encyclo/fresh/cyprinids/EspesRasbora.php
- Kottelat, M. and K.-E. Witte, 1999 – Journal of South Asian Natural History 4(1): 49-56 Two new species of Microrasbora from Thailand and Myanmar, with two new generic names for small southeast Asian cyprinid fishes (Teleostei: Cyprinidae).
- Mayden, R. L., K. L. Tang, K. W. Conway, J. Freyhof, S. Chamberlain, M. Haskins, L. Schneider, M. Sudkamp, R. M. Wood, M. Agnew, A. Bufalino, Z. Sulaiman, M. Miya, K. Saitoh, and S. He, 2007 – Journal of Experimental Zoology, Molecular Development and Evolution 308B: 1–13
Phylogenetic relationships of Danio within the order Cypriniformes: a framework for comparative and evolutionary studies of a model species. - Tang, K. L., M. K. Agnew, W. J. Chen., M. V. Hirt, T. Sado, L. M. Schneider, J. Freyhof, Z. Sulaiman, E. Swartz, C. Vidthayanon, M. Miya, K. Saitoh, A. M. Simons, R. M. Wood and R. L. Mayden, 2010 – Molecular Phylogenetics and Evolution 57(1): 189-214 Systematics of the subfamily Danioninae (Teleostei: Cypriniformes: Cyprinidae).
Autore: Ale87tv
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